I nostri monti
Il Monte Guglielmo, è il Re delle Pralpi Bresciane, la prima montagna che si nota dalla pianura, la più vicina tra quelle che hanno la cima imbiancata per vari mesi dell'anno. Formato da rocce calcaree situato tra la Valle Camonica ed il Sebino, che permettono e conferiscono all'area un alto tasso di biodiversità, con presenze di specie di flora e fauna rari o a rischio estinzione.
Il Guglielmo è anche il monte dalla cui cima si può godere un indimenticabile panorama, che spazia dalle Alpi come il Monte Rosa, le Alpi Orobiche la Presolana e l'Adamello alla pianura Padana con il Lago di Garda ,il Lago d'Iseo la Franciacorta le città di Brescia, Bergamo e Milano, fino agli Appennini.
Sulla Sua cima, meta in tutte le stagioni di escursionisti senza confini, sorge un monumento al Redentore inaugurato nel 1902. Distrutto dagli agenti atmosferici il monumento fu ricostruito nel 1966. Recentemente è stato posato un nuovo portale con una pregevole scultura rappresentante papa Giovanni Paolo II, che sembra osservare la vicina statua del papa bresciano Paolo VI.
Nome simpatico ed originale Corna Trentapassi quanto incomprensibile, per la bella piramide d'erba e roccia che domina l'alto Lago d'Iseo. Forse da tre tapash, voce bergamasca per "tre ceppi", a indicare le tre elevazioni della cima vista da nord, dalla Val Camonica.
1400 metri di roccia s'innalzano da sotto il lago, a formare un'imponente barriera rocciosa che fino alla costruzione della strada litoranea (1850) chiudeva l'accesso alla Valle Camonica.
Si doveva allora percorrere l'antica Via Valeriana a est della montagna, per il Passo Croce di Zone, come già avevano fatto le legioni di Publio Silio contro i Camuni e più tardi gli eserciti di Napoleone.
Bel percorso sulle creste della montagna, vario e divertente. La vetta con la sua posizione offre una visuale completa del Lago d'Iseo mostrando da Nord a Sud uno dei panorami più belli della Provincia.
Il Monte Aguina è ricoperto da ricchi pascoli, sede di malghe dove in estate vengono portate allalpeggio le mandrie si producono tradizionalmente pregiati formaggi. alla sommità in località Tredici Piante chiamata così per la singolarità della vegetazione composta solo da 13 alberi di faggio, è punto di partenza per discese con il Parapendio.